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Work in progress

Maurizio Follin

Venuto al mondo la notte in cui alla RAI trasmettevano La Cantatrice Calva di Ionesco
. allattato con il costruttivismo di Malevich e l’astrattismo di Kandinsky,
. svezzato dall’informale di Vedova e l’action-painting di Pollock,
. fluttuando fra i versi di Ginsberg e gli accordi di Zappa,
non potevo che crescere uno spirito libero.

Libero di studiare figura e natura morta, per poi esprimermi con dripping e mouse.
Libero di non incontrare il favore del mercato, ma di stupire e appassionare gli amici.
Libero di usare drappi non intelaiati, che richiedono un certo coraggio a quei pochi che vogliono attaccarseli sopra il divano buono.
Libero di mixare pittura ed immagini digitali, progettando improbabili ambientazioni difficilmente realizzabili se non in formato virtuale.

Con il mio lavoro cerco di darmi la possibilità di trasmettere buone vibrazioni a quei pochi curiosi che, disposti ad uscire dai loro panni intellettuali, accettano di respirare una boccata di pura creatività.

Non appartengo a nessun “ismo”,
non ho la presunzione di creare qualcosa di nuovo e tanto meno di Originale . . . . .

però mi ci diverto.

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2014 Collezione del francobollo e della cartolina d’artista


Museo Minimo
Napoli, 14 gennaio 2014




Il C’era una volta di antica memoria fiabesca ha colpito la cartolina e il francobollo. Quali i motivi? L’eccessivo costo, esoso di un servizio postale inefficiente e la crisi della voglia di scrivere attraverso l’antico schema della scrittura. Le cartoline sembrano resistere solo nelle città d’arte e tra gli artisti visivi desiderosi di pubblicizzare e immortalare le proprie opere. Cartoline che finiscono per essere usate nei modi più diversi, oppure gettate via senza alcun rispetto ma come nel caso del Museo Minimo raccolte in una sezione speciale. Con i francobolli. Un infinito libro dell’arte che può essere sfogliato con rispetto, amore, dedizione da parte di chi ama conservare per far conoscere sempre nuovi messaggi artistici. Il Museo Minimo come è sempre nel suo stile ha pensato bene di continuare a farle vivere mettendole a disposizione di un pubblico sempre curioso e attento anche a questo settore creandone uno spazio documentativo.
Giancarlo Da Lio